Eden (scritto così perché usare sempre tutte maiuscole mi fa sentire uno psicopatico) è davvero un bel fumetto, interamente realizzato da Hiroki Endou.
Uno di quelli che non sono frutto di un genio inarrivabile, ma che nascono da un lavoro costante e meticoloso. Di quelli che, quando li leggi, riesci ad comprendere i meccanismi mentali che hanno portato l'autore a compiere determinate scelte, i perché e i per come.
Un po' come Fullmetal Alchemist.
E come quest'ultimo, i personaggi tutti sono definiti e reali.
Fumetti come questo non hanno il solo effetto di estasiarmi e lasciarmi intontito e depresso perché non sono colui che li ha ideati come accade, ad esempio, con Guarnido e Canales. No, i fumetti degli autori con i uali riesco anche solo in minima parte a immedesimarmi hanno il fortunato effetto di stimolarmi un po', e ispirarmi, cosa molto ben accetta in questo periodo di bonaccia creativa.
E così ho disegnato lei, Rosy, che mi piace tanto.
Una quindicenne africana perfettamente addestrata alla guerra.
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Lo so che ha il bacino lunghissimo, ma era così anche l'originale.
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Poi come al solito nel finale l'autore tira fuori la Verità, la fine del mondo ed elucubrazioni varie sullo scopo dell'umanità su questo universo, e forse stavolta la forzatura si nota un po'. Ma si impegna tanto a fornire spiegazioni scientifiche apparentemente valide per raccontarlo, che non me ne frega niente.
E ci sta.