martedì 18 dicembre 2012

Love & Rockets

A lezione di fumetto dal professor Nanni.
Love & Rockets è un fumetto americano che nasce underground (in un'epoca in cui questa parola aveva ancora un significato) creato dai fratelli Gilbert e Jaime Hernandez. Si potrebbe dire che racconta principalmente le vicende delle due ragazze protagoniste, ma la verità è che non esistono personaggi secondari e ciò che viene raccontato è l'ambiente più o meno giovanile degli anni '80 della provincia americana, tra punk e wrestler.

La verità è anche che non sono in grado di descrivere questo fumetto. Posso solo consigliarne la lettura per chiunque abbia voglia di cercarsi i volumi, che non sono proprio rari ma nemmeno reperibili ovunque.

E visto che ultimamente sono in vena di leggere questo fumetto, potevo non essere influenzato?

E così mi ritrovo per le mani una Esperanza, Hopey per gli amici, eccezionalmente tratteggiata a pennello dopo mesi. Povero pennello, ormai ha tre punte, va proprio buttato. Se contiamo che quella su cui ho disegnato è praticamente carta da culo, poi, non ti dico la fatica.



E vediamo anche una povera Margarita, qui, alla quale ho voluto amputare le gambe perché non mi piacevano proprio. Però considerala la prova che ogni tanto disegno anche figure intere eh.



PS
Jaime disegna nettamente meglio di Gilbert, ma non dirlo a nessuno.

PPS
Amore e Razzi sarebbe un titolo perfetto per un fumetto erotico.

lunedì 17 dicembre 2012

Internet è un Posto Crudele







Avrei messo direttamente questa versione colorata ma fa veramente schifo al pesce.
Dio, ho perso completamente ogni gusto cromatico.

giovedì 13 dicembre 2012

Addio. E Grazie Di Niente



Chi avrà letto l'ultimo numero di John Doe...
"Chi?" "Non lo conosco" "Mai sentito" "Io sì! Mai letto." Vabbé.
...saprà che le pagine 86, 87, 88 e 89 (o 82, 83, 84 e 85 se consideriamo la numerazione del disegnatore, sono un po' confuso) sono bianche. Anzi, c'è solo la gabbia, ma niente disegni. Che non è un trucco per aumentare il prezzo a discapito del contenuto, credo, ma un invito rivolto ai lettori di immaginare il loro personale finale. La cosa mi ha piuttosto divertito.
Se stai leggendo questo post avrai già capito che ho raccolto l'invito.

Ed ecco il risultato.



Piccola nota: disegnando queste tavole mi sono reso conto di quanto sia difficile lavorare su una gabbia preimpostata. Specialmente dovendoci inventare una storia sopra. I ritmi, le inquadrature, tutto è pesantemente condizionato dalla forma, le dimensioni e la disposizione delle vignette. Le tavole che ho tirato fuori volevano raccordarsi alla storia principale, dicendo qualcosa di sensato, anche se poco, e senza snaturare i personaggi. Riguardo ai disegni, ho fatto quello che mi veniva senza starci troppo a pensare, con qualche esperimento. Poi ok che vorrei già dargli fuoco, ma per quello c'è sempre tempo.

Ah, sì. Copyright dei rispettivi autori, in questo caso Lorenzo Bartoli e Roberto Recchioni in quanto scrittori, Luca Genovese in qualità di disegnatore e Davide De Cubellis alla copertina.

mercoledì 12 dicembre 2012

China a Palate

So.
In attesa che Nanni editi le ultimissime tavole (quelle per cui frignava nel post qua sotto) ecco un bel post nostalgico. Questi disegni risalgono al periodo in cui ero preso bene dal pennello*, ormai parecchi mesi fa. Infatti potrai notare la vecchia firma!
Sticazzi!
Strana eco da queste parti.
Nonostante sia passato del tempo mi piacciono ancora e questo dimostra la validità della tecnica.
O la mia inabilità nel giudizio.


Come si fanno questi disegni così - secondo me -  graficamente accattivanti?
Facile!
Prendi una foto, la copi o se ti pesa il culo la ricalchi (ups, no, scusa, si dice "lucidare"), e poi vai giù di pennello dove serve.* Ora, se proprio ti pesa il culo puoi addirittura aumentare il contrasto a dismisura così da non doverti nemmeno arrovellare a capire dove stanno le ombre, ma sappi che fai schifo.
Io lo faccio spesso.
Aggiungete abbondante colla vinilica et voilà!
Miller vi farà 'na pippa!


Nonostante mi diverta molto a fare questi disegni, non penso li userei mai su dei fumetti.
Però se si tratta di fare illustrazioni e similia sono una svolta.
O se vuoi fare un bel regalo a basso costo!
(Non è vero, si paga con ore di vita.)


Comunque, c'è anche la possibilità di non buttare un litro di china per ogni disegno e fare una composizione più luminosa ma, penso io, meno d'effetto.
È vero anche che non sempre la gente gira con un faretto puntato sugli occhi.
E poi ormai ho imparato a mettere un omaccione nei post per le mie fans. (Entrambe.)


 *[Giuro che taglierò la gola a chiunque pensasse di farci una battuta a sfondo sessuale.]


mercoledì 5 dicembre 2012

Effetti Collaterali


Chissà com'è che quando sono al lavoro su delle tavole che voglio fare per bene perdo la capacità di disegnare liberamente, ammesso che l'abbia mai avuta. Intendo disegnare quello che ti passa per la testa, o anche solo qualcosa che ti piace.
Non so, è come se ogni 4 tavole dovessi imparare da capo.
Come se dividessi nettamente il campo creativo da quello tecnico.
Lato sinistro e destro del cervello, direbbe qualcuno.
Mah.